5 giorni di spettacoli, laboratori e progetti dedicati ai bambini, alle loro famiglie e a tutti gli appassionati del teatro di figura.
16 compagnie provenienti da tutta Italia e conosciute in tutto il mondo, 25 spettacoli diversi, un mix di teatro di figura, clownerie, teatro d’ombre, d’oggetti, burattini, pupazzi e marionette da tavolo.
Tutti i giorni laboratorio creativo di zoologia fantastica con l’Associazione Culturale Officine Perfareungioco.
Gli spettacoli Al San Carlino sono accessibili a tutti e al nostro festival ancora di più grazie alla collaborazione dell’Associazione Io Se Posso Komunico alcuni spettacoli verranno tradotti in Lingua dei Segni Italiana.
Acquistabile solo al botteghino.
Una allegra ed elegante Dama accoglierà i piccoli e grandi ospiti del Teatro San Carlino.
Evento gratuito per tutti. Non c’è bisogno del biglietto.
Timmy, Tommy e Jimmy sono tre piccoli porcellini.
Sono tre piccoli fratellini che nella piccola casa di mamma Marcellina passano le giornate a giocare, a cantare, a scherzare e a fare confusione, tanta confusione.
La Mamma decide, a malincuore, che è arrivato il momento per loro di esplorare il mondo, di crescere e di lasciare la casa!
I tre fratellini scoprono presto che è difficile diventare grandi, prendere decisioni, rimanere uniti, non litigare su quale casa è più resistente e soprattutto come affrontare i pericoli come un Lupo simpatico ma affamato che vuole papparli.
Spettacolo per bambini e famiglie dai 3 anni in su.
Spettacolo tradotto in Lingua dei Segni italiana dall’Associazione Io Se Posso Komunico.
Torsolo non era il suo vero nome, ma tutti lo chiamavano così da quando erano piccoli e andavano per i campi a rubare le mele…
Siamo nel parco del paese dei burattini. Gli amici di una volta sono ormai diventati grandi, hanno trovato un lavoro e hanno smesso di giocare: Massimo il forte è il grande operaio del comune, Gianni il furbo è il direttore dello zoo, solo Torsolo invece…parlava ancora alle farfalle. Sembrava il più debole, quello strano, l’amico di nessuno, finchè un giorno arrivò una notizia clamorosa: “Attenzione!Attenzione! Lilith, lo straordinario animaletto a cinque zampe, è scappato dallo Zoo!!!”.
E chi la riprende adesso? E come? Gianni, con la sua ingegnosa trappola? Massimo, con il suo gigantesco “Martellus carrellatus”?
…Meno male che c’è anche Torsolo…
Da un’idea di Marco Lucci e Matthias Träger
Animatore Marco Lucci
Burattini Eva Hausegger e Marco Lucci
Scenografie Marco Lucci
Regia Matthias Träger
A chi di voi non è capitato di alzarsi dal letto e dire: “Basta, questa vita mi sta stretta, questa vita non è per me! Io meritavo ben altro!” e poi ricadere sul cuscino, sprimacciato, e andare a scuola, al lavoro, al mercato, in ufficio, come tutti i santi giorni? Ci vuole coraggio per cambiare le cose: il colore di una tenda, il frontespizio di un giornale, il disegno di una maglietta, un’abitudine, un amore.
A noi, spesso, questo coraggio manca e rimaniamo fuori, separati dai nostri sogni, come un pesce rosso, a bocca aperta, a guardare il mondo attraverso il vetro dell’acquario. Pinocchio, invece, questo coraggio ce l’ha! Salta via dalle pagine del suo libro e capitombola nelle favole più famose della storia della “Favologia”, mette tutto a soqquadro e scappa via. E cosa c’era da aspettarsi da quel Monello di Pinocchio?! “Ballare, tirare calci, soffiarsi il naso strombazzando… Essere ficcandolone, bugiardignolo, ghiottoso, impertinestolo…” Insomma, fare esperienze!
E con l’esperienza si manda giù tutto, si trasforma tutto, ci si trasforma. Si cambian gli occhi o gli occhiali! Magari per scoprire che la vecchia casa dolce casa, pur con i suoi mille difetti, è il più bel posto che ci sia.
Spettacolo classico della commedia dei burattini, ricco di scherzi, bastonate, lazzi, amori e gelosie.
Un padrone severo, Pantalon dei Bisognosi, e un servo scansafatiche, Arlecchino ,con le loro scene fanno vivere ai bambini l’atmosfera degli spettacoli della Commedia dell’Arte Italiana.
Uno spettacolo comico e interattivo dove le maschere si alternano sul palcoscenico prima come attori e poi come burattini canzonandosi per puro divertimento e sono proprio le loro birbonerie a coinvolgere gli spettatori dall’inizio alla fine divertendoli e rendendoli partecipi di tutto lo spettacolo, in cui l’equivoco fa da protagonista.
Un microcosmo dove solo le mani raccontano senza parole 30 minuti di spettacolo assolutamente unico. Manin e Manon meravigliano per la loro abilità due incredibili personaggi capaci di esibirsi in numeri di giocoleria ed acrobatica, meglio di qualunque essere umano…Lui non è solo giocoliere, ma anche one man band e mangiafuoco, Lei funambola e non solo. Le luci della ribalta si accendono e Voi tutti vi ritroverete immersi in un mondo fantastico in miniatura dove tutto è possibile e reale. Il personaggio Manoviva, nato da un brevetto di Girovago e Rondella, viene utilizzato anche negli ospedali e nelle scuole come terapia didattica motoria.
Spettacolo adatto ai bambini dai tre anni.
Spettacolo classico della commedia dei burattini, ricco di scherzi, bastonate, lazzi, amori e gelosie.
Un padrone severo, Pantalon dei Bisognosi, e un servo scansafatiche, Arlecchino ,con le loro scene fanno vivere ai bambini l’atmosfera degli spettacoli della Commedia dell’Arte Italiana.
Uno spettacolo comico e interattivo dove le maschere si alternano sul palcoscenico prima come attori e poi come burattini canzonandosi per puro divertimento e sono proprio le loro birbonerie a coinvolgere gli spettatori dall’inizio alla fine divertendoli e rendendoli partecipi di tutto lo spettacolo, in cui l’equivoco fa da protagonista.
Spettacolo di narrazione con pupazzi.
Spettacolo tradotto in Lingua dei Segni italiana dall’Associazione Io Se Posso Komunico.
Un asino, un cane, un gatto e un gallo si ritrovano insieme e partono per realizzare almeno
uno dei loro grandi sogni: diventare amici, formare un gruppo e vivere di musica.
Durante il viaggio però stanchi e affamati decidono di fermarsi in una casa occupata da
insoliti briganti che si rivela essere la loro casa dei sogni…
Con il coraggio, l’astuzia, la fantasia, la forza dell’amicizia e un cuore generoso, non è mai
detta l’ultima parola, perché come diceva qualcuno. Il mondo è nelle mani di coloro che
hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
È la vigilia di Natale e la giovane Clara legge il libro de “Lo schiaccianoci e il Re dei Topi”, la storia di un principe che viene trasformato in uno Schiaccianoci dall’orrendo re dei Topi.
La ragazza si addormenta e sogna di essere Pirlipat, la principessa che nella storia salverà lo Schiaccianoci.
Il suo sogno viene interrotto da Drosselmaier, il padrino di Clara giunto a casa sua per portarle dei doni preziosi come un teatro di burattini ed uno Schiaccianoci.
Arriva di nuovo la notte e realtà e sogno si mescolano quando irrompe sulla scena l’arcinemico dello Schiaccianoci, il perfido Re dei Topi, che giura vendetta al Principe ed è pronto a dare battaglia.
Due Pulcinella si incontrano, uno antico, con la saggezza e l’esperienza dei vecchi e l’altro giovane, con la voglia di vivere, sperimentare, fare esperienze. Si rimbeccano i modi d’essere Pulcinelli, nel loro contrasto i ruoli sembrano capovolgersi, il giovane nella sua ansia di essere il vero può diventare più antico del vecchio che questa ansia ha ormai superato.
“Ci vuole molto tempo per diventare giovani”
Si incontrano diventando una unica persona quando scoprono il mondo magico delle guarattelle, dove un terzo Pulcinella, il burattino, risolve il contrasto tra antico e nuovo in un unico modo di essere, fuori del tempo, quello delle guarattelle, dove antico, presente e futuro convivono nello stesso magico istante della rappresentazione.
I due Pulcinella si alternano nell’interpretare l’arte delle guarattelle, facendo alternativamente l’uno di spalla all’altro in un gioco che permette al pubblico di approfondire i temi proposti, apparentemente semplici ma in realtà di una profondità che non ha nulla da invidiare alle più profonde riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte.
Lo spettacolo è anche un omaggio ad Antonin Artaud. I due interpreti nella loro presunzione artistica sono convinti di realizzare nel loro spettacolo il vero sogno di questo grande teorico del teatro contemporaneo.
di e con Bruno Leone e Federica Martina
Lo spettacolo si rivolge a un pubblico misto perché riesce ad appassionare tutti, dai bambini di
3 anni ai vecchi di 100 e più, permettendo ad ognuno di ritrovarci i suo mondo.
Spettacolo tradotto in Lingua dei Segni italiana dall’Associazione Io Se Posso Komunico.
Gianduja, giovane contadinotto delle valli tra Asti e Torino, viene incaricato dalla moglie Giacometta di portare un sacchetto di farina magica regalatagli dal mago Archolans, dall’altra parte del bosco… ma strada facendo il diavolo Belzebù ci mette lo zampino e al povero Gianduja iniziano a capitarne di tutti i colori. Su richiesta è possibile elaborare una drammaturgia originale su tradizioni o avvenimenti legati alla storia del luogo in cui si svolge lo spettacolo. Gli spettacoli ripropongono un canovaccio tradizionale del teatro per burattini piemontesi e si articolano in due momenti: dopo lo spettacolo vero e proprio Marco Grilli “sveste” la baracca e svela ai curiosi spettatori (grandi e piccoli) come è fatto e come si muove un burattino, come si chiamano gli attrezzi del mestiere e come nasce uno spettacolo, invitando il pubblico ad intervenire.
È la vigilia di Natale e la giovane Clara legge il libro de “Lo schiaccianoci e il Re dei Topi”, la storia di un principe che viene trasformato in uno Schiaccianoci dall’orrendo re dei Topi.
La ragazza si addormenta e sogna di essere Pirlipat, la principessa che nella storia salverà lo Schiaccianoci.
Il suo sogno viene interrotto da Drosselmaier, il padrino di Clara giunto a casa sua per portarle dei doni preziosi come un teatro di burattini ed uno Schiaccianoci.
Arriva di nuovo la notte e realtà e sogno si mescolano quando irrompe sulla scena l’arcinemico dello Schiaccianoci, il perfido Re dei Topi, che giura vendetta al Principe ed è pronto a dare battaglia.
Un eccentrico personaggio e la sua straordinaria assistente si esibiscono in una collezione di numeri dalle origini antiche, ormai molto rari, ricreati in forma originale, leggera e auto ironica. Fondendo le tecniche della giocoleria, dell’equilibrismo e della clownerie creano un’atmosfera di vaudeville surreale tra virtuosismi, momenti ridicoli e sorprese inaspettate. Uno spettacolo frutto di una continua evoluzione del repertorio proposto, con molti anni di repliche alle spalle, che mira ad esplorare e raccontare lo stile, elegante ed eccezionale, delle Follies adattandolo al linguaggio del circo contemporaneo.
Questo spettacolo di teatro di figura, rappresentato in tutto il mondo, è un viaggio magico senza parole. Dalle valige variopinte escono personaggi e storie sorprendenti, poetiche, dissacranti che toccano il cuore di grandi e piccoli, con il sostegno di musiche intramontabili. Un percorso della fantasia pieno di ritmo e comicità, interpretato con una tecnica straordinaria e originale.
Cappuccetto Rosso viene mandata dalla mamma a casa della nonna per farle un po’ di compagnia visto che è sola e malata. La bimba deve attraversare tutto il bosco, perciò la mamma si raccomanda con lei su alcune cose da non fare: dare confidenza agli sconosciuti, lasciare il sentiero su cui sta camminando.
Nonostante i buoni propositi, Cappuccetto non resiste alla tentazione di chiacchierare con tutti gli animali amici che incontra e, cosa ancor più grave, da’ confidenza al più sospettabile di tutti: il lupo.
Riuscirà Cappuccetto a sfuggire ai suoi denti aguzzi o finirà per fare una bella visitina alla sua pancia?
Spettacolo per bambini dai 3 anni e per famiglie.
Spettacolo tradotto in Lingua dei Segni italiana dall’Associazione Io Se Posso Komunico.
Dalla fìaba più commestibile dei fratelli Grimm, dove la carestia si mescola con l’ingordigia e l’elemento conduttore è l’assenza/presenza di cibo, è nato questo spettacolo dal sapore “antico” e “povero”. L’habitat di Hansel e Gretel, i due fratellini protagonisti di questa storia, e di tutti gli altri personaggi del racconto: è la miseria. Tutti inseguono “tre soldi” che fanno disperare chi li possiede e rappresentano l’illusione della ricchezza materiale, e al tempo stesso la frustrazione di non poter masticare delle briciole di pane. Allora la fantasia ha il sopravvento e si intravedono nel bosco, come un miraggio, grandi case di cioccolata e marzapane, si corre il rischio di essere mangiati da vecchie affamate e malintenzionate, si cerca di sognare e si comincia a cantare… per dimenticare. E’ in questo contesto drammatico ed assurdo che il teatrino dell’ Erba Matta ha realizzato uno spettacolo comico, pieno di vita e musica, tanta musica, tutta cantata dal vivo. E’ in questo contesto drammatico ed assurdo che il teatrino dell’ Erba Matta ha realizzato uno spettacolo comico, pieno di vita e musica, tanta musica, tutta cantata dal vivo. Quasi in un magico gioco di metamorfosi tutti i personaggi, pupazzi in lattice e gommapiuma oppure maschere dello stesso materiale indossate con rapidità e trasformismo, fuoriescono dagli oggetti accatastati sopra un carretto posto al centro della scena. Il boscaiolo e la matrigna dormono in una tinozza come la casa di cioccolata uscirà da un pentolone ed altre sorprese in un continuo stimolo all’immaginazione e alla curiosità di chi assiste all’ora di rappresentazione e divertimento.
Cappuccetto Rosso viene mandata dalla mamma a casa della nonna per farle un po’ di compagnia visto che è sola e malata. La bimba deve attraversare tutto il bosco, perciò la mamma si raccomanda con lei su alcune cose da non fare: dare confidenza agli sconosciuti, lasciare il sentiero su cui sta camminando.
Nonostante i buoni propositi, Cappuccetto non resiste alla tentazione di chiacchierare con tutti gli animali amici che incontra e, cosa ancor più grave, da’ confidenza al più sospettabile di tutti: il lupo.
Riuscirà Cappuccetto a sfuggire ai suoi denti aguzzi o finirà per fare una bella visitina alla sua pancia?
Si apre il sipario e… il Re Umberto I, noto come “Re di Torino”, entra urlando come un disperato: “chi ha rubato la mia corona?”. Brighella, servo fedele, consiglia al Re di mandare le guardie a cercare la corona nelle case del popolo, sia in Torino sia in provincia. Le guardie cominciano a cercare la corona dappertutto, arrivando sino a Callianetto, piccolo paese vicino ad Asti ove abita l’allegro contadino Gianduja con la sua dolce consorte Giacometta. Gianduja, di ritorno dal bosco, trova sotto un albero una bella corona e decide di portarla a casa, ignaro di quello che da li a poco sarebbe successo. Giacometta, preoccupata, invita Gianduja a riportare la corona là dove era stata trovata, ma Gianduja, stanco preferisce andarsene a dormire. Giovanni Pautasso, un contadino vicino di casa di Gianduja, ascolta tutto il discorso e, con l’idea di intascare la ricompensa, corre ad avvisare le guardie. Queste ultime arrestano Gianduja con l’accusa di alto tradimento e lo conducono nelle prigioni di Torino. Riuscirà Gianduja a dimostrare la sua innocenza e a evitare la forca?
Tom e Toni lavorano insieme nella Dubidù Service, una ditta di pulizie, da una vita intera. Ormai si capiscono con uno sguardo, con un verso, basta una mezza parola detta fra i denti e subito sanno quello che c’è da fare. O meglio, Toni è sempre attivo e cerca delle variazioni giocose al lavoro quotidiano mentre Tommi è sempre attivo per trovare delle soluzioni per lavorare il meno possibile, o per nulla.
In un mucchio di secchi e scatole Toni cerca molti spunti per coinvolgere l’amico in giochi, balletti e musica… NO! La musica NO! La musica sembra essere un argomento vietato per Tommi, fino a quando dal mucchio di rifiuti riemerge un passato comune che li unisce ancora di più. Spettacolo che unisce teatro fisico, pantomima, clownerie e musica dal vivo, in un crescendo di ritmo e follia.
con Piero Ricciardi e Enrico Marconi / regia Dadde Visconti / consulenza musicale Dario Miranda / scene Martina Giannico / costumi Marta Montevecchi
grazie a Associazione Settimo Cielo – Teatro La Fenice di Arsoli
Amerigo è un topolino curioso che ha sempre vissuto sottoterra insieme al papà mamma
e I fratellini .Un giorno diventato grande decide di avventurarsi fuori dalla sua tana
per conoscere quello che c’è sulla superficie della terra. Inizierà cosi un viaggio avventuroso , alla scoperta del mondo. Un viaggio divertente e popolato da tanti incontri straordinari..il Sole ..la Luna ..i fiori… Ognuno di loro avrà qualcosa da raccontare ad Amerigo…. Un viaggio divertente, poetico ma non privo di momenti anche….pericolosiiii….. Il topolino che scopri il mondo è uno spettacolo poetico al tempo stesso ironico e divertente che si rivolge ad un pubblico infantile.
Il lavoro dell’attore si interseca con abilità con il ritmo “ burattinesco “ dei pupazzi . Il testo si intreccia con la magia onirica del teatro delle ombre. Creando un contrasto talvolta poetico talvolta comico, intervallato da numerosi momenti di inte-relazione con il pubblico infantile.
La storia è semplice, è la storia di un viaggio, è la storia di una scoperta
attraverso gli occhi stupiti di un topolino…. Gli elementi naturali, diventeranno i protagonisti di questo viaggio che servirà al piccolo e simpatico protagonista, Amerigo……. a scoprire il mondo …ma anche e sopratutto a scoprire se stesso e quindi a superare le proprie paure.
Liberamente tratto dal racconto di Etienne Delessert
Ideazione Testo e Regia Grazia Bellucci
Ombre: Grazia Bellucci Pupazzi : Roberta Socci Grazia Bellucci
Animatori : Stefano Giomi Grazia Bellucci
Adatto ad un pubblico infantile Scuole Materne ed Elementari 1° ciclo e per un pubblico di famiglie.
Spiare Guardare Indovinare e ciò che l’occhio riesce a cogliere … in un battito di ciglia è gia teatro.
Allestimento Teatrale composto da sei Scatole /Teatrini che contengono all’esterno e all’interno accenni visivi a fiabe tratte dal repertorio classico. Lo spettatore , sbirciando dal buco di una serratura e azionando sia interruttori di luce che semplici animazioni , sarà stimolato ad indovinare la fiaba sia quella del teatrino che quella suggerita all’esterno e contemporaneamente ad esplorare il mondo del Teatro d’ ombre.
È uno spettacolo dolce e divertente che nasce quando un giovane artista talentuoso e squattrinato incontra una diva d’altri tempi mancata.
Quando la strada diventa un angolo di mondo per sognare e tutto diviene possibile …
Quando la poesia fa ridere e il riso commuove, quando il tempo si ferma e strane creature cantano alla notte l’amore e la poesia.
E quando l’artista e la diva, per quanto anomali possano apparire si scoprono inevitabili l’uno per l’altra… perchè volare da soli è solamente un’illusione…
Spettacolo tradotto in Lingua dei Segni italiana dall’Associazione Io Se Posso Komunico.
È la vigilia di Natale e la giovane Clara legge il libro de “Lo schiaccianoci e il Re dei Topi”, la storia di un principe che viene trasformato in uno Schiaccianoci dall’orrendo re dei Topi.
La ragazza si addormenta e sogna di essere Pirlipat, la principessa che nella storia salverà lo Schiaccianoci.
Il suo sogno viene interrotto da Drosselmaier, il padrino di Clara giunto a casa sua per portarle dei doni preziosi come un teatro di burattini ed uno Schiaccianoci.
Arriva di nuovo la notte e realtà e sogno si mescolano quando irrompe sulla scena l’arcinemico dello Schiaccianoci, il perfido Re dei Topi, che giura vendetta al Principe ed è pronto a dare battaglia.
Andrea Farnetani artista eccentrico e poliedrico racchiude, in questo spettacolo il suo repertorio maturato in più di 10 anni di spettacoli in giro per il mondo, e lo fa interpretare e vivere da Gustavo La Vita, il suo personaggio più recente.
Gustavo La Vita è un clown stanco e invecchiato. Nonostante ciò la dolcezza e la curiosità del bambino rimangono in lui come una piccola candela tremolante che a tratti brilla intensa. La voglia leggera di giocare con la gravità della vita lotta spesso con il suo lato cinico e disilluso.
Ma Gustavo rimane un clown e come tale deve intrattenere con risate, numeri di abilità e momenti empatici.
Gustavo è accompagnato da Pedro il suo fidato amico a quattro zampe ( tre e mezzo.. Pedro è zoppo ) che con la sua serenità e dolcezza aiuta Gustavo a gestire ansie e relazioni.
Con un nome clownescamente malinconico, Gustavo La Vita è un clown che pensa di non essere più in grado di eseguire un numero “semplicissimo”. Preso dallo sconforto, vorrebbe tragicamente porre fine alla propria vita, ma grazie alle urla del pubblico che grida “no, non farlo”, non si perde d’animo. E per fortuna! Perché i fragilissimi numeri di Farnetani sono di un’eleganza e di una precisione difficili da riscontrare. Basterebbe un nulla, un movimento impercettibile ma catastrofico, e la magia potrebbe spezzarsi. Il gioco di Farnetani è tutto un crescendo da fiato sospeso e in bilico… quanto i suoi bicchieri!
È uno spettacolo dolce e divertente che nasce quando un giovane artista talentuoso e squattrinato incontra una diva d’altri tempi mancata.
Quando la strada diventa un angolo di mondo per sognare e tutto diviene possibile …
Quando la poesia fa ridere e il riso commuove, quando il tempo si ferma e strane creature cantano alla notte l’amore e la poesia.
E quando l’artista e la diva, per quanto anomali possano apparire si scoprono inevitabili l’uno per l’altra… perchè volare da soli è solamente un’illusione…
Questa storia racconta di Bill, un bimbo vivace e fantasioso che nella sua cameretta ne combina di tutti i colori, così che la mamma quando perde la pazienza lo ammonisce: “Vedrai che un giorno o l’altro verrà a prenderti l’Uomo Nero!”Figurarsi Bill!, che in verità è più incuriosito che spaventato, tanto che appena rimane solo ogni volta si trova a chiedersi: ”Ma come sarà quest’Uomo Nero?”. Ed ecco che un bel giorno- Toc-Toc! – qualcuno bussa alla sua porta…Attraverso quella porta n’entreranno di personaggi strambi e curiosi!: Caterina l’amica terribile, il Topo Lino, il Procione Assaggiatore,l’Astronave Supersonica, Jack il Ragno Peloso, tutti pronti a coinvolgere grandi e piccini in un divertimento assicurato. Le musiche, scelte con accurata attenzione, sottolineano momenti onirici e fantastici.
Di e con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli
Il Teatro San Carlino è un luogo magico dove tutto è pensato per i più piccoli e dove la fantasia spazia liberamente emozionando anche i più grandi.
“Il Resto del San Carlino” è il nostro bollettino settimanale. Iscriviti per rimanere sempre aggiornato su tutte le attività, spettacoli, laboratori, sconti e le novità del nostro teatro.
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